L’arte del flirt

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Gli esseri umani si sono evoluti. Sono finiti i giorni in cui dei grugniti e il regalo di un mammifero morto erano considerati sufficienti per raggiungere l’oggetto dei desideri; in tempi moderni l’Homo Sapiens del XXI secolo deve impegnarsi nell’arte del flirt.

Ma cos’è il flirt? Sul grande schermo e sulle pagine dei romanzi d’amore, è un elegante e semplice scambio tra due potenziali amanti. Occhiolini e sguardi da una parte all’altra della stanza, come se fossero frecce scattate direttamente dall’arco di Cupido, allusioni che vanno avanti e indietro come se fossero i passaggi di una semifinale di Wimbledon, e c’è più chimica di quella che lo stesso Walter White potrebbe gestire; si tratta di un processo energetico e pieno di adrenalina, che finisce quasi sempre in modo positivo. Naturalmente, nella realtà il successo di questa interazione è lungi dall’essere garantita. Nella migliore delle ipotesi, flirtare è un equilibrio atto ad esprimere interesse ma senza apparire troppo interessato, e a conoscere l’altra persona ma senza dare l’impressione di star conducendo un sondaggio. Nel peggiore dei casi, può essere un esercizio di conversazione, una serie di domande banali lasciate in eredità da potenziali Casanova. Flirtare dovrebbe essere un modo divertente e simpatico di gettare le basi per quello che potrebbe essere un rapporto per tutta la vita, ma troppo spesso si tratta di una serie di frasi, cliché e domande che servono solo ad irritare, piuttosto che ad attirare l’attenzione del soggetto in questione.

Questo ci porta alla questione “Come si fa a flirtare con successo?”. Si tratta di una pratica considerata innata, sulla base dell’idea “ce l’hai o non ce l’hai”, ma, come innumerevoli altre cose che portano questo slogan, non è vero. “Gioco”, “il dono della parlantina”, “un po’ di conversazione” e molte altre strategie possono essere perfezionate come qualsiasi altra abilità ricordando ed utilizzando qualche semplice principio.